Opere di questo autore


Ugo Fleres

Fleres Ugo

Messina 1858 / Roma 1939

Pittore
Biografia

(Ugo) Vincenzo Fleres da adolescente viene indirizzato verso gli studi economico-giuridici, come tradizione di famiglia, ma nel 1874 lascia Messina insieme all'amico Paolo Vetri e si trasferisce a Napoli, sponsorizzato dal padre che lo asseconda nelle sue inclinazioni artistiche, e frequenta per due anni lo studio di Domenico Morelli, entrando in contatto con le diverse tendenze della scuola napoletana.
Roma è la tappa successiva, per circa quattro anni studia e sperimenta, segue lezioni all'Università, studia latino, greco, inglese, francese, spagnolo, storia, letteratura e arte, ma rimane comunque uno spirito autodidatta: all'insegnamento accademico preferisce il confronto diretto con quegli ambienti che ritiene possano arricchire il suo animo artistico.
Probabilmente in questi anni inizia a dedicarsi alla composizione letteraria e dal 1880 collabora con il giornale Capitan Fracassa, accompagnando spesso i suoi pezzi con schizzi e illustrazioni. Estende la collaborazione a molte altre testate fra cui Ariel, su cui scrive anche Gabriele D'Annunzio. Caliban, Fantasio, Fortunio, Leo Fergus, Nano Misirizzi, Pifagna, Il Principe azzurro, Prospero, Revisore, Uriel sono alcuni degli pseudonimi con cui firma i suoi scritti, dando a ciascuno di essi anche un’identità stilistica e di pensiero.
Il 7 luglio 1881 esce il primo numero del Giornale per i bambini su cui compare la prima puntata de La storia di un burattino di Collodi, il 16 febbraio del 1882 si muta il titolo in Le avventure di Pinocchio e per la prima volta si fa ricorso all’illustrazione affidando il compito a Ugo Fleres, che dedica la prima illustrazione a Pinocchio impiccato.
Dal 1882 inizia la sua attività di scrittore con la pubblicazione di Versi, e in una vasta produzione di opere si cimenta in quasi tutti i generi letterari: dalla poesia al romanzo, dai racconti alle novelle, dai libretti d'opera alle tragedie.
Amico e compagno di Gabriele D'Annunzio, Ettore Romagnoli, Giovanni Verga, Luigi Capuana, Luigi Pirandello, è un giornalista vivace, un esperto critico d'arte che non elabora da cattedratico, ma preferisce condividere l'atmosfera dei laboratori di pittura, gli ambienti delle mostre e i luoghi d'incontro a via Margutta, nel cuore di Roma.
Già ispettore delle Belle Arti per il Ministero della Pubblica Istruzione e insegnante nel 1908, alla morte di Francesco Jacovacci è chiamato a dirigere la Galleria d'Arte moderna di Roma. Il 28 dicembre dello stesso anno un violento terremoto devasta Messina causando la morte di molti suoi familiari, attraverso i suoi scritti, spesso in dialetto messinese, traspare un forte impegno per sensibilizzare gli interventi di ricostruzione della città.
È membro del Consiglio superiore delle Belle Arti, socio della R. Accademia di S. Luca e dell'Accademia Peloritana dei Pericolanti di Messina. Durante la prima guerra mondiale viene incaricato di dirigere il Museo antiquario di Castel Sant'Angelo con lo scopo di tutelare gli oggetti d'arte e soltanto al termine del conflitto torna alla direzione della Galleria di Arte Moderna di Roma.
Il 16 luglio del 1933 passa la direzione della Galleria d'arte moderna a Roberto Papini.



 

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