Giuseppe Palanti

Palanti Giuseppe

Milano 1881 / Milano 1946

Pittore, Incisore, Scenografo, Illustratore, Decoratore, Cartellonista
Biografia

da A.M. Comanducci ediz 1962

Nato a Milano il 30 luglio 1881, mortoil 23 aprile 1946. Di povera famiglia, lavorò e, contemporaneamente, allievo di Luigi Cavenaghi, frequentò la Scuola d'Arte applicata al Castello Sforzesco, ove si guadagnò il premio di un viaggio a Parigi. In un secondo tempo frequentò l'Accademia di Brera ed ebbe a maestri Giuseppe Mentessi, Cesare Tallone e Vespasiano Bignami. Ha trattato dapprima tutti i generi della pittura: il ritratto, il paesaggio e specialmente l'arte applicata: il pannello, il cartellone, le stoffe e le decorazioni, come quella del Palazzo di Giustizia di Roma. Dal 1915 si dedica al quadro e specialmente al ritratto, partecipando a numerose esposizioni, quasi sempre premiato. Per un decennio ha preparato i costumi per il Teatro alla Scala, curando anche la messinscena e gli allestimenti delle opere. Nel 1907 venne nominato insegnante all'Accademia di Brera, nel 1913 assunse la direzione della Scuola degli artefici e nel 1923 fu eletto titolare della Scuola di decorazione presso l'Accademia stessa. Nel 1933 l'artista è stato nominato membro del consiglio superiore dell'Educazione Nazionale. Nel 1924 espose alla prima Mostra del Ritratto Femminile a Monza; nel 1927 alla Permanente di Milano partecipò coi quadri: "Donna russa"; "Cervia"; "Natura morta", e un quadro senza titolo; e nello stesso anno alla Società Artisti e Patriottica di Milano con: "Anemoni"; "Canale Candiano a Ravenna"; "Melagrani". A Gallarate espose: "L'insidia"; "Studio di friulana"; "Cipolle"; "Studio di nudo" (pastello). Numerosissimi sono i suoi quadri e ritratti. Alla Società Patriottica sono di lui i ritratti di "Angelo Cantù"; "Pietro Manganoni" e "Lodovico Pogliaghi". A Buenos Aires, alla Sede Apostolica, si ammira il "Ritratto di Pio XI" dal Palanti espressamente eseguito in Vaticano; a Londra, nella Società degli Ingegneri è conservato un suo "Ritratto di Alessandro Volta". Ritratti di personalità e principi italiani e stranieri sono in varie parti d'Europa; presso l'Ambasciata Italiana di Buenos Aires è collocato "Il macigno (Mussolini)". Fra le sue opere si rammentano ancora: "Autoritratto"; "Ritratto di signora"; "Pettinandosi"; "La donna e il burattino"; "Capanno di Romagna" alla Galleria d'Arte Moderna di Milano. Alla Galleria di S. Radegonda, verso la fine del 1948 gli venne allestita una postuma, ed altra l'anno precedente alla Famiglia Meneghina di Milano. Coltivò la litografia e l'acquaforte.

Bibliografia

A.M. Comanducci - Pittori italiani dell'Ottocento - Milano 1934
A.M. Comanducci - Dizionario illustrato pittori e incisori italiani moderni - II ediz. Milano 1945
A.M. Comanducci - Dizionario illustrato pittori e incisori italiani moderni e contemporanei - III ediz. Milano 1962

L. Servolini - Dizionario illustrato incisori italiani moderni e contemporanei - Milano 1955

Nicodemi Bezzola - La galleria d'arte moderna di Milano - 1939

Secolo XX - Genova 1924

Cronaca Prealpina - Varese 1931

L'Italia - Milano 1935

Enciclopedia Popolare Sonzogno - Milano

Galletti e Camesasca - Enciclopedia della pittura italiana



 

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