Raffaele Giannetti

Giannetti Raffaele

Porto Maurizio - Imperia 1837 / Genova 1915

Pittore
Biografia

da A. M. Comanducci ediz 1962
Nato a Porto Maurizio nel 1837, morto nel dicembre 1915. All'Accademia Albertina, dove andò dopo aver frequentato la Ligustica di Genova,  studiò con Carlo Arienti, a Roma con Francesco Coghetti. Qui espose nel 1863 "Bernabò Visconti ed i messi di Innocenzo VI" per il quale fu espulso dallo Stato Pontificio. Nel 1864 espose a Venezia "Vettor Pisari liberato dal carcere", che gli valse la nomina a socio d'arte dell'Accademia Veneta, e le lodi di Francesco Hayez. Con l'aiuto di Andrea Gastaldi potè recarsi a Parigi, dove frequentò Thomas Couture ed avvicinò Paul Delaroche. Nella Capitale francese dipinse "Benvenuto Cellini e Francesco I", che fu acquistato dal re di Baviera. Nel 1872 si stabilì a Venezia, e vinse il concorso della fondazione Querini Stampalia con "Giovanni Barbarigo che libera la regina d'Ungheria", terminato nel dicembre di quell'anno, ed esposto nel 1874 all'Esposizione Internazionale di Vienna. Nel 1874 andò a Firenze per eseguire "La morte di Beatrice", esposta a Napoli nel 1876; e frequentò i pittori più tradizionalisti come Pelagio Palagi e Antonio Ciseri. Viaggiò molto ed attentamente l'Europa; fu a Vienna; a Londra, dove strinse amicizia col pittore Frederick Leighton e con Tennyson; fu apprezzato da Domenico Morelli. Inviò quadri, fedelmente, fra il 1858 e il 1880, alle Esposizioni della Promotrice genovese; e al paese natio tornò nel 1890 a chiudersi in austera e operosa solitudine. Trattò il quadro storico, di genere, e il ritratto, e fu instancabile e fecondo artista. Spirito fervidamente aperto alle novità, su lui influirono l'Hayez, i romantici francesi, inglesi, infine le ricerche dei macchiaiuoli. I suoi quadri sono per la maggior parte all'estero, e presso i discendenti del pittore. Nel febbraio 1923 ebbe luogo a Palazzo Rosso, in Genova, una mostra retrospettiva delle sue opere.
 
 
 
da Le Biennali di Venezia - Esposizione 1895
Nato a Porto Maurizio nel 1847, vive a Venezia. È autore di quadri storici e di genere.
Un «Bernabò Visconti sul ponte del Lambro» che egli ebbe la temerità di eseguire a Roma nel 1861, gli procurò uno sfratto politico.
Il suo «Benvenuto Cellini» venne acquistato da Luigi II di Baviera e andò travolto nella liquidazione dei debiti del prodigo artista coronato.

Bibliografia

A.M. Comanducci - Pittori italiani dell'Ottocento - Milano 1934
A.M. Comanducci - Dizionario illustrato pittori e incisori italiani moderni - II ediz. Milano 1945
A.M. Comanducci - Dizionario illustrato pittori e incisori italiani moderni e contemporanei - III ediz. Milano 1962

Altieri - Notizie dei professori di disegno - Genova 1864/66

A De Gubernatis - Dizionario artisti italiani viventi - 1889

Thieme Becker  - Kunstlerlex - 1920

V. Rocchiero - Ottocento pittorico genovese - 1958

Catalogo Restrospettiva Raffaele Giannetti - Genova 1923

Le Opere e i Giorni - Genova 1923

Rassegna d'Europa - Genova 1930

Il Caffaro - Genova 1916

Galletti e Camesasca - Enciclopedia della pittura italiana

 

Catalogo I Esposizione Internazionale d'arte della Città di Venezia - 1895

Opere

Stalla con bue aggiogato - Galleria d'Arte Moderna di Genova

Tavollozza dell'artista con figure (sul verso) - Galleria d'Arte Moderna di Genova



 

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