Angiolo D'Andrea

D'Andrea Angiolo

Rauscedo - Pordenone 1880 / Rauscedo - Pordenone 1942

Pittore, Illustratore, Decoratore
Biografia

Compie i suoi primi studi artistici e le sue esperienze ancora giovanissimo a Padova, ma lascia Rauscedo il piccolo paese natio in Friuli agli inizi del Novecento per spostarsi su consiglio del maestro Camillo Boito a Milano dove la sua arte è presto apprezzata tanto nei paesaggi, quanto nei ritratti, nei soggetti sacri e nelle nature morte.
L'avventura artistica di Angiolo D'Andrea a Milano ha inizio nel 1907 con la sua prima partecipazione all'Esposizione di Primavera, nel 1910 espone un suo dipinto alla Mostra Nazionale di Brera e in quegli anni inizia la sua collaborazione
con l'architetto Giulio Ulisse Arata, che scrive di lui su Emporium nel 1914
"Un altro colorista audace ed eccezionale è Angiolo D'Andrea... qualunque materia, anche la più insignificante, che passi attraverso la retina di questo artista si spiritualizza: l'intensità luminosa di un crepuscolo o la massa informe di quattro mura dirute, la fauna marina o la flora alpestre, la calma suggestiva di un lago o la visione abbagliante di un monumento assolato sono fissate sulla tela nel loro massimo equilibrio estetico..."
I fiori sono uno dei soggetti che appassiona D'Andrea, nelle sue composizioni si supera la raffigurazione classica con la forza del colore, squillante e succoso, utilizzato spesso anche nelle tonalità di verdi e violetti che creano con l'accostamento di oggetti di uso comune dell'artista scene ben equilibrate ed estremamente riuscite.
L'attività espositiva, e di conseguenza i riscontri di mercato, dalla metà degli anni Trenta ha un sostanzioso calo, le scarse simpatie di Angiolo D'Andrea per il regime fascista e il pubblico avviato nelle mutate estetiche del "Novecento", sono
probabilmente i motivi di questo calo d'interesse.
La situazione precipita nel 1941 quando Angiolo D'Andrea è colpito da grave malattia che gli impedisce quasi totalmente di dipingere, così decide di tornare a Rauscedo.



da A. M. Comanducci ediz 1962
Nato a Rauscedo (Friuli) il 24 agosto 1880, morto ivi il 13 novembre 1942. Nonostante la sua attività molteplice, sparsa, in una ricca serie di lavori, è noto soprattutto come paesista. Apparve la prima volta al pubblico, alla Biennale di Venezia del 1908, con "Nube rossa", che venne acquistata dal Re. Nel 1910, all'Esposizione di Brera a Milano concorse al premio Fumagalli, vincendolo col dipinto "Mattino a Nemi". Alla Biennale del 1920 espose "Orbe", al quale fu assegnata la medaglia d'oro del Ministero della Pubblica Istruzione. A Venezia, invitato, espose "Gratia plena". Raccolse la maggior parte dei suoi lavori in due mostre personali alla Galleria Pesaro, negli anni 1921 e 1926. Altre opere: "Terra al sole", nella Galleria d'Arte Moderna di Milano; "Il Duomo"; "Regine"; "Ombre di nubi"; "Annunciazione"; "Scogliera"; "Primavera"; "Calceolarie"; "Adorazione dei Magi". Ha affrescato nella casa Chierichetti una "Annunciazione"; la sala dei marmi nella villa della nobildonna Carla Visconti di Modrone Erba e in alcuni palazzi milanesi.

Bibliografia

A.M. Comanducci - Pittori italiani dell'Ottocento - Milano 1934
A.M. Comanducci - Dizionario illustrato pittori e incisori italiani moderni - II ediz. Milano 1945
A.M. Comanducci - Dizionario illustrato pittori e incisori italiani moderni e contemporanei - III ediz. Milano 1962

H. Vollmer - Kunstlerlex - 1953

Emporium - 1914   1922   1925   1926

Opere

Orbe - Galleria d'Arte Moderna Ricci Oddi di Piacenza



 

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